Il fitto calendario di incontri predisposto da Confartigianato Imprese Calabria in vista delle consultazioni elettorali del 25 settembre, con i rappresentanti delle forze politiche per proporre le istanze confederali e approfondire i programmi di governo dei candidati, si è arricchito del confronto con gli esponenti del Partito democratico. Ieri mattina, infatti, nella sede di via Lucrezia della Valle ad incontrare il presidente regionale, Roberto Matragrano, e il segretario regionale Silvano Barbalace, oltre ai rappresentanti degli organismi delle cinque organizzazioni territoriali, c’erano Giusy Iemma (Candidata alla Camera nel collegio Calabria 3) e Francesco Pitaro (candidato al Senato nel Collegio Catanzaro-Reggio), delegati dal segretario regionale democrat, Nicola Irto.
“A chi si candida a guidare il Paese chiediamo un patto di fiducia e soprattutto l’avvio di un percorso comune soprattutto dopo il 25 settembre – affermano Matragrano e Barbalace – affinchè l’artigianato e le micro e piccole imprese, che rappresentano il 99,4% del tessuto produttivo e danno lavoro al 64% degli occupati, siano realmente al centro degli interventi per rilanciare la competitività e di riorientare l’attenzione su coloro che hanno dimostrato di saper creare occupazione, benessere economico, coesione sociale”.
Nell’agenda delle priorità indicata da Confartigianato spicca anche la richiesta di leggi che non siano a “taglia unica”, e che quindi pensino anche alle piccole e medie imprese, “di un fisco semplice e leggero, visto che oggi cittadini e imprenditori pagano 32,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media dell’Eurozona. Da riformare all’insegna dell’efficienza anche la macchina burocratica, un lavoro di qualità, la riduzione del cuneo fiscale e contributivo sul lavoro e il potenziamento della formazione tecnica e professionale e dell’apprendistato per agevolare il reperimento di manodopera qualificata da parte delle imprese”.
E sul caro energia Confartigianato sollecita una “riduzione dei costi di elettricità e gas, aumentati del 108% nell’ultimo anno, auspicando un tetto europeo al prezzo del gas e una riforma strutturale della bolletta che escluda gli oneri di sistema impropri pagati dai piccoli imprenditori e sostenendo gli investimenti in energie rinnovabili”.
“Sono tanti i punti di incontro tra il documento nazionale di Confartigianato e il programma del Partito democratico: dal fisco, visto che sosteniamo la riduzione shock del cuneo fiscale sul lavoro all’accelerazione dell’attuazione del Pnrr, una opportunità imperdibile per il Mezzogiorno per cui difenderemo l’allocazione del 40 per cento delle risorse. E per l’unico punto che non riusciamo a condividere, vale a dire il salario minimo, saremo pronti a aprire il confronto per concertare soluzioni”, ha affermato Giusy Iemma che ha auspicato anche: “Spero che questo sia solo l’inizio di un confronto comune. Dobbiamo lavorare assieme per valorizzare un settore portante come quello dell’artigianato che rappresenta l’ossatura economica del Paese, soprattutto della Calabria”.
Iemma ritiene che “sostenere le piccole e medie imprese, migliorandone l’operatività, significa favorire lo sviluppo anche dei piccoli comuni delle aree interne. La valorizzazione del saper fare artigiano e quindi il sostegno al Made in Calabria è la risposta all’isolamento e allo spopolamento: pensiamo alle botteghe artigiane, a percorsi enogastronomiche, sfruttando le risorse della innovazione tecnologica”. Un altro tema molto caro alla vice sindaca di Catanzaro e candidata alla Camera nel seggio uninominale è quello del “caro-bollette”. “I ristori non bastano – ha detto ancora – servono risposte concrete guardando al futuro. Chiediamoci, prima di tutto perché l’energia pulita proveniente da fonti rinnovabili viene pagata come l’energia da fonti fossili: la Calabria potrebbe aspirare all’autosufficienza energetica in bolletta, invece si ritrova salassi anche peggio che nel resto del Paese. Ecco – ha concluso – io vorrei portare la voce della Calabria in Parlamento e rivendicare i diritti di una regione che continua ad essere sfruttata e impoverita senza prospettive di sviluppo”.
Dell’importanza delle comunità energetiche, del senso di responsabilità nei confronti della comunità e del fatto che “le piccole e medie imprese rappresentano lo scheletro dell’intera economia italiana”, ha parlato anche Francesco Pitaro. Il candidato democrat al Senato nel collegio Catanzaro-Reggio ritiene che il settore dell’artigianato “non è favorito né dalla politica né dalla burocrazia, e la crisi energetica che rischia la crisi economica e occupazionale. Ricordiamo che la Lega vuole rivedere al ribasso il Pnrr: il Sud deve avere progetti realizzabili, l’attuazione del Piano deve essere garantito anche con il coinvolgimento delle medie e piccole imprese – ha detto ancora -. Un settore che non deve essere trascurato per lo sviluppo economico è quello delle infrastrutture: senza una adeguata e sicura viabilità non possiamo pensare al turismo e alla valorizzazione dell’enorme patrimonio di bellezze naturali e culturali che abbiamo. Non basta avere una ‘vertenza Calabria’ e un piano di rilancio che passa dalla definizione di dossier inviati a Roma, come ha fatto il presidente Occhiuto, se poi – ha concluso – non c’è una classe parlamentare in grado di seguirli e di tutelare”.
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